«Mamma, un fantasma scozzese» dice la voce di un bambino. Poi, più vicino: «Tu non puoi mica meditare qui. Che ti credi?» Taila abbassa il telo tartan che si è messa in testa per creare un effetto a capanna indiana. Davanti a lei due ragazzine, molto simili, forse sorelle. Sorelle matrioska. «C’eravamo noi. È il nostro spazio». «E cosa ci dovete fare con tutto questo spazio?» «Niente. Ma se c’è qualcuno dentro, non è spazio. Anche la nostra è una meditazione». Taila le fissa. Se non fosse che quanto hanno detto le suona familiare, le avrebbe già prese a calci.