Incipit
Prima partì la Ninetta. Sei mesi dopo la sorella Ninina l’avrebbe raggiunta. Ma la passione segreta col Galerio la costrinse a un matrimonio riparatore, vestita a lutto, alle sette del mattino. “Perché non c’è proprio niente da festeggiare –disse donna Amalia, la madre “a invecchiare nei campi quando invece l’aspettava la Merica.”
Le due sorelle si scrissero lettere, si spedirono foto e mai più si rividero. Così le loro figlie. E le figlie delle loro figlie. Fino a quando Anna Grazia Torrìa, insegnante di pianoforte complementare al conservatorio, non ricevette un espresso raccomandato dalla cugina Helen Mirrable, avvocato di Soho, che la invitava, biglietto aereo annesso, al suo matrimonio “con piacere di avere un parente italiano”. Così dopo più di cento anni, qualcosa della Ninina, il suo sguardo grigio-azzurro ereditato da Anna Grazia, In America ci arrivò, partendo da Brindisi e scivolando poi sulla curvatura del mondo sopra la tundra artica fino a New York.
La storia della bisnonna sposata-a-lutto era leggenda nel paese. E la musica aveva salvato Anna Grazia dall’ossessione di fondo con cui tutte le madri avevano cresciuto le figlie: “Non vorrai mica far la fine della Ninina?”
(Da Prospettiva Goldberg)
📚 I racconti di Elena Soprano